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Fantastici tappeti di pietra

Gli splendidi pavimenti a mosaico, unici in Umbria con queste raffigurazioni, rendono la Villa dei Mosaici di Spello una delle scoperte archeologiche più straordinarie della regione. Nelle decorazioni si possono ammirare figure di animali selvatici e fantastici, una scena di mescita del vino, personaggi maschili con attributi vegetali raffiguranti le Stagioni, figure di satiri ed elementi geometrici policromi. Le scelte iconografiche sono verosimilmente collegate alla produzione vinicola del proprietario.


Scopriamo i mosaici delle principali stanze

Stanza degli uccelli – Presenta una decorazione geometrica con sei ottagoni che racchiudono uccelli, tra cui le pernici. Richiamano la caccia e la buona tavola.

Stanza delle anfore – Particolarissima decorazione con quattro anfore stilizzate disposte a croce, un soggetto che trova confronto solo con un pavimento proveniente da una villa di Roma, nell’area di Tor Marancia. La decorazione doveva riferirsi alla produzione di vino, attività del padrone della Villa. Forse si trattava di un ambiente per i pasti privati.

Il triclinio – È l'ambiente principale della Villa, la stanza da pranzo usata per banchetti dove si mangiava sdraiati come nell'antica Grecia. La decorazione dei pavimenti è incentrata su Bacco, la vendemmia e il vino. Presenta una decorazione denominata "a cuscini". All'interno ci sono animali selvatici e domestici (pantera, cervo, cinghiale, anatra, etc.), figure fantastiche (tigri marine) e figure umane.

Di grande valore è la scena centrale di mescita del vino. Un servitore sorregge sulle spalle un’anfora dalla quale versa il vino in una coppa, tenuta in mano da un coppiere. Il vino traboccante è raccolto in un cratere (recipiente dell’epoca) poggiato a terra.

Altri personaggi sono disposti simmetricamente con in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell'agricoltura (come falce e spighe di grano). I ritmi della vita e della natura sono scanditi nei mosaici della Villa probabilmente da questi personaggi raffiguranti le quattro stagioni.

Stanza del sole radiante – Deve il nome all’ottagono centrale con un sole radiante che irraggia una vegetazione palustre, costituita da canne con infiorescenze. Alcuni uccelli sono disposti tra la vegetazione: si riconoscono un'upupa e un'anatra. Il sole, l’ambiente palustre e l’abbondanza di uccelli richiamano la fertilità del territorio.

Stanza del mosaico geometrico – È probabile che si trattasse di una camera di letto. La stanza ha una pavimentazione a mosaico con motivo detto a ‘croce di quattro squadre’, una decorazione semplice ed elegante, giocata sul contrasto cromatico, che dà vita ad altre geometrie. Importanti sono i resti delle pitture murali, con campiture in rosso, giallo e blu, su cui erano dipinti motivi sia floreali sia legati al mondo mitologico marino.

Stanza degli scudi – Questa stanza presenta un motivo geometrico a “pelte” continue, ossia lo scudo greco a forma di luna crescente. All’interno, entro due cornici lineari rosso-nere, sono disposti in fila rombi a lati curvilinei.

Ambiente riscaldato – Appartiene all’epoca più antica della Villa. La presenza di suspensurae, i pilastrini in mattoni che permettevano di creare un’intercapedine tra le fondamenta dell’edificio e il pavimento, ci testimonia che si trattava di una stanza riscaldata.

Il peristilio È il cosiddetto portico che cingeva il giardino o cortile interno al centro della Villa. Presenta una pavimentazione geometrica a tessere monocrome. Non sono state trovate tracce evidenti del colonnato, ma si può ipotizzare che ci fosse, come era prassi per questo ambiente. Il peristilio non era soltanto un’elegante comodità, ma rimandava al prestigio della cultura greca.